giovedì 29 dicembre 2016

Recensione: Star Wars Rogue One

Salve amici,
riattiviamo di nuovo il blog per parlare di cinema, in particolare di Rogue One: A Star Wars Story.

Partiamo subito col criticare il fatto che Lucas Film/Disney abbia scelto di cambiare il titolo lasciandolo americano: a me piaceva Guerre Stellari, quel titolo che ha fatto sognare generazioni di spettatori, ed essendo in Italia, chiamiamolo con la traduzione.
Non ho sopportato nemmeno i cambi di adattamento in generale nei nomi, quindi figuriamoci nel titolo. Ma andiamo avanti e parliamo del film, mi è piaciuto molto. Certo il primo tempo lascia un po' a desiderare: sceneggiatura macchinosa e a tratti confusa, presentazione dei personaggi un po' tirata via, diciamo che sarebbe stata più adatta ad una serie; ma dal secondo tempo il film in grana e si tinge di tinte epiche.

Il film si colloca dopo episodio 3 - La vendetta dei Sith (personalmente quello che ho gradito meno dell'intera saga) e il quarto episodio - Una nuova speranza, il Guerre Stellari per eccellenza, primo uscito, ma non primo ovviamente nella cronologia e primo nel cuore di tutti i fans, compreso il mio.
E' il terzo Guerre Stellari che ho visto al cinema, il primo è stato Episodio 2 - la guerra dei cloni (fra i miei preferiti dell'intera saga), mentre il secondo è stato Episodio 7 - Il risveglio della forza (di cui potete leggere una recensione approfondita qui).

La storia di Rogue One è incentrata su Jyn Erso, figlia di Galen Erso, uno degli ingegneri che ha costruito la Morte Nera, poichè inizialmente convinto che l'Impero perseguisse una giusta causa, per poi pentirsene una volta compresa la reale sete di potere senza scrupoli, e schierarsi dalla parte della ribellione.
Registicamente il film è molto bello, anche la fotografia mi piace, parlando di luce, ma non di ottiche, in quanto soprattutto in certe scene il cambio di fuoco sugli oggetti è troppo maniacale, oltre talvolta alla scelta della messa a fuoco, per esempio quando Jyn cammina fuori dall'hangar dei ribelli all'inizio del film, lei è a fuoco mentre tutto lo sfondo è sfocato, e lo è eccessivamente rispetto al naturale utilizzo dell'ottica, creando disorientamento, e sembrando quasi una sfocatura errata nel video, ma per fortuna è l'unica di questo tipo.
Il regista è quasi un esordiente, si chiama Gareth Edwards, e la cosa incredibile è che si è avvicinato alla regia proprio per via di Star Wars. Ha diretto un cortometraggio, Factory Farmed (che potete vedere su youtube), quindi è stato supervisore di effetti speciali e ha esordito sul grande schermo dirigendo (sia il film che la fotografia) di Monsters, un film molto ben girato, che gli ha permesso di dirigere poi il remake di Godzilla, e infine Rogue One.
La fotografia è invece di Greig Fraser, lo stesso che diresse splendidamente anche quella di Biancaneve e il cacciatore.

La storia è interessante ma la sceneggiatura è scritta in modo un po' caotico e macchinoso.
I personaggi sono accattivanti e il gruppo di protagonisti che si crea è ben caratterizzato e interessante. Gli attori sono molto bravi, su tutti Felicity Jones, la protagonista (britannica di origini italiane) che già si era dimostrata un'ottima attrice nello splendido "La teoria del tutto" (la storia dell'astrofisico Stephen Hawking) e ricordo di averla vista anche un altro film, Like Crazy (carino, ma niente di speciale).
Ottima anche l'interpretazione del comandate ribelle di Diego Luna, il protagonista maschile, sembra vagamente il nostrano Ricky Memphis, ma con qualche chilo in meno.
I fan dei film d'azione avranno riconosciuto Donnie Yen, già fra i protagonisti di Blade 2 e Highlander: Endgames, che qui interpreta una sorta di apprendista Jedi, cieco.
Divertente anche Riz MC, il rapper britannico che interpreta il pilota dell'impero disertore.
L'ironia presente nel film non è al livello di quella che caratterizzava la saga classica (nessuno potrebbe esserlo) ma il droide imperiale riprogrammato è molto simpatico!

>>>Attenzione spoiler<<<

Andiamo ora un po' più nello specifico, vi spiego prima di tutto cosa intendo per storia caotica e macchinosa: all'inizio del film il padre della protagonista vedendo l'arrivo del suo malvagio ex-collega e superiore, dice a sua moglie e a sua figlia di nascondersi. La moglie esce allo scoperto e viene uccisa in modo abbastanza ingenuo, ma a parte ciò, la figlia si nasconde. Viene salvata da un amico del padre, che tuttavia la fa catturare dall'impero in quanto era pericoloso per lei stare con lui.
Ma non poteva affidarla a qualcun'altro?
Questo incredibile furbo, parlo sempre di Saw Gerrera l'amico del padre della protagonista, quando riceve il pilota disertore dell'impero con le informazioni, non si fida nonostante tutto e lo imprigiona, così come imprigiona chiunque non gli vada a genio oltre a creare sparatorie senza nè capo nè coda nella città più vicina a lui.
Il protagonista, Cassian Andor, non si capisce se uccide l'altro informatore con lui nella prima scena, e se l'avesse fatto, non se ne comprende il motivo.
Sempre lui, è incaricato di sparare al padre della protagonista, probabilmente perchè i ribelli non sapevano ancora che la Morte Nera era già completa e operativa. Ma quand'erano su Jedha non hanno capito che quella distruzione era stata causata dalla Morte Nera? Cassian non poteva comunicarlo alla base? E poi perchè mandare sia Cassian ad uccidere il padre di Jyn, sia un gruppo di X-Wing?
Non ha senso a rigor di logica, come molte delle cose che succedono nella prima parte del film.
Per non parlare del finale dove, al di là della sequenza spettacolare ed epica, non si capisce nulla di quello che stanno facendo portando avanti e indietro i cavi, in relazione al segnale da inviare.

Ammetto che mi piacerebbe vedere un finale alternativo in cui Bodhi Rook (il pilota disertore del'impero) salva con un colpo di scena Cassian e Jyn dalla distruzione del pianeta. Ma il finale principale è bello così: drammatico, romantico, e tanto epico. Magari nel Blueray..
Il finale così tragico mi ha richiamato alla mente un cortometraggio sul mondo di Matrix, dal titolo "L'ultimo volo della Osiris" in cui una squadra di ribelli viene completamente uccisa durante una missione.


Il film presenta poi numerosi camei e citazioni, e vi elenco di seguito quelli che ho notato:

-Su tutti Peter Cushing, ricreato al computer, che interpreta il generale Tarkin, braccio destro di Lord Fener.

-La comparsa di Lord Fener è molto interessante, anche perchè l'ultima scena è l'unica contenente una spada laser in tutto il film. La voce stona un po', ma è dello stesso doppiatore del finale di Episodio 3.

-Il fantastico ed emozionante cameo di Carrie Fisher, ringiovanita al computer, nel finale; ricordiamo che purtroppo l'attrice è scomparsa proprio in questi giorni lasciando un vuoto nei fans.

-Saw Gerrera era un personaggio già visto nella serie animata Rebels (di cui vediamo anche il droide Chopper, l'astronave Ghost, e sentiamo nominare Syndulla, generale della serie, che non compare però nel film).

-Altri camei come alcuni membri della ribellione, quali Mon Mothma, Bail Organa, e il capitano Antilles e il generale Dodonna. I due storici droidi C1P8, D3BO, il droide RA7, i due alieni della rissa di Mos Eisley, cioè Evazan e Ponda Baba, oltre ad altri alieni minori riconoscibili. Per non parlare di tutti i vari piloti della squadra oro e rossa.

-Un'altra chicca interessante riguarda la morte di Rosso cinque, motivo per cui sarà Luke Skywalker ad ereditarne il posto in Guerre Stellari.

-Nel film troviamo anche dei camei di altri personaggi del mondo del cinema, ammetto di averli letti da internet perchè non li avrei mai notati: su tutti Warwick Davis, famoso per il film Willow, che ha la fortuna di essere per la seconda volta in un film di Guerre Stellari, aveva infatti già interpretato l'ewok Wicket, ne "Il ritorno dello jedi". Il regista Rian Johnson (che interpreta uno dei tecnici della Morte Nera), il cantante Jordan Stephens (non visibile in quanto uno degli Stormtrooper, ironicamente ognuno di noi potrebbe dire di aver interpretato uno degli stormtrooper! :D)



Nel complesso è un film che a parer mio merita almeno un 7.5

martedì 15 novembre 2016

Recensione film: Mine

Ciao amici,
è un po' che non posto nel blog, ma di recente ho visto un film che ho talmente gradito, da volerne subito scrivere una recensione.
Il film in questione è "Mine", diretto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, un duo di registi milanesi, e già dal trailer, vi starete domandando, come sia possibile che due registi italiani abbiano diretto un film con un taglio così hollywoodiano.

Perchè sin dalla prima inquadratura, si capisce che questo film è speciale. Sembrerà poco, ma quando il titolo di un film non compare al centro, ma viene piazzato "alla Kurosawa" (cioè collocato come se facesse parte dell'inquadratura stessa), per me ha già guadagnato tanti punti, e chi ben comincia è a metà dell'opera.

Non farò spoiler come in altre recensioni, ma darò una descrizione generica, con alcuni riferimenti. Andando a vedere il film senza leggere la recensione lo vedrete con la più totale sorpresa, come è stato per me, mentre leggendola su alcune cose avrete dei piccoli anticipi - ma non degli spoiler - quindi a scelta vostra.

Il film si apre con una sequenza tipica di un war movie, un'azione di guerra, che avendo un esito negativo, porterà i protagonisti all'interno di un campo minato (da qui il titolo Mine, mina in dall'inglese) dove entreremo nella mente e nel passato del protagonista, in una grande metafora della vita.

Ho già detto fin troppo sulla storia, quindi passiamo ad un analisi tecnica. Mine è un film geniale. Mine è un film splendido, ma soprattutto, Mine è un film italiano.
Basterebbero queste tre affermazioni a farvi capire com'è il film, e quanto io l'abbia apprezzato, ma voglio andare nello specifico.
La regia del film ha sin dalle prime inquadrature un respiro internazionale, anzi, un respiro proprio hollywoodiano. Mi piace molto il taglio, il mood, che riprende molto quello stile anni '90 che tanto apprezzo, sia nei tempi, sia nella caratterizzazione e nella presentazione dei personaggi, alternato sapientemente a inquadrature e tagli più moderni. Da magnifici totali ricercati e artistici che ci portano nella desolazione del deserto, a primissimi piani dove è l'espressione del protagonista a dominare la scena e a portarci nella sua mente, fino ad alcune soggettive e rallenty d'impatto.
La sceneggiatura, l'idea, è appunto qualcosa di geniale: si può riassumere il film dicendo "è la storia di un soldato che rimane bloccato col piede su una mina", ma in realtà il film è la storia della vita di quest'uomo.
Un uomo che è rimasto fermo, che spesso è stato costretto in quella posizione dagli eventi, e che ora si ritrova di nuovo bloccato; che può essere salvato solo dal proprio coraggio e dalla propria determinazione.
C'è anche un confronto fra due mondi: quello di Mike, il soldato, e quello del berbero, un simpatico e saggio uomo del deserto, che gli salverà la vita, e che mi ha richiamato alla mente Yoda, di Guerre Stellari.
La collocazione, come dicono anche gli autori, è a metà strada fra il film d'autore e il film blockbuster, e questo è quello che a mio avviso dovrebbe essere un film. Un messaggio profondo, ma che riesce ad arrivare a tutti. E devo dire che mi piacerebbe vedere un fumetto tratto da Mine, perchè la storia, i dialoghi il taglio narrativo, si prestano molto secondo me ad un adattamento cartaceo, magari uno spin off sulla storia degli altri personaggi o delle missioni passate dei protagonisti, come ho letto per esempio nei vari fumetti di Pacific Rim.
Andando avanti, le musiche sottolineano molto bene i vari momenti, e anche qui strizzano molto l'occhio a quello stile e quel mood delle colonne sonore 90's che tanto mi piace.
Fotografia poetica, montaggio eccelso, di un altro italiano, il cesenate Matteo Santi ed effetti speciali di qualità molto elevata, in particolare la tempesta di sabbia, mi ha richiamato alla mente quella di un film che mi piacque molto, "Hidalgo Deserto di fuoco" o anche la comparsa dei muri della casa nel deserto durante i miraggi di Mike. Mi piace molto anche la color correction, che ho apprezzato perchè crea molto l'effetto quell'effetto e quel colore più tipico della pellicola che del digitale.
Il cast è eccellente, il protagonista Armie Hammer tiene in piedi da solo il film, e tutti gli altri gli fanno da contorno in modo egregio, non ve li sto a citare per non fare spoiler sulla storia, in quanto i personaggi sono pochi, e ogni personaggio ha un ruolo chiave.
Critiche? Sinceramente no, forse in un punto della prima metà il film ha un po' rallentato, ma il motivo era consono alla narrazione, serviva a trasmettere allo spettatore la snervante attesa (che possiamo osservare sull'orologio del protagonista) di Mike per i soccorsi, ma si capisce meglio tutto con il procedere del film.
Niente succede per caso in Mine.

Per restare in tema col film, "fate questo passo", e andate al cinema a vederlo, per premiare il passo che hanno fatto questi due ragazzi, che non sono due nomi, e hanno dovuto faticare per poter trovare il budget, la distribuzione, per girare il film e soprattutto per post-produrlo, sfornando alla fine, questo piccolo capolavoro. Che vi emozionerà durante la visione e vi lascerà qualcosa dentro.

Voto: 9

domenica 1 maggio 2016

New Balance Mini 4wd

New Balance ha realizzato un'edizione limitata di un suo modello di scarpa, in collaborazione con Tamiya, dedicato al mondo delle Mini 4wd, in particolare si ispira alla Emperor, il modello di auto conosciuto anche come "496" utilizzata dal protagonista della serie animata:




Evangelion negli sport su tavola: mute, snowboard e abbigliamento

La nota serie anime e manga ispira una linea di mute da surf, e non solo, anche una tavola da snowboard e il relativo abbigliamento tecnico.

Qui possiamo vedere i tre modelli di mute, ispirati dalle tre tute che indossano Shinji, Asuka e Rei per pilotare le unità Eva.






Questa è invece la collaborazione con Salomon, per la realizzazione di una tavola tratta dall'Eva 00:


E questo è l'abbigliamento tecnico da snowboard, anch'esso ispirato alla tuta da pilota di Evangelion:



Dragonball Snowboard by Apo

Edizione limitata di un modello top di gamma della Apo, brand austriaco di snowboard, dedicato a Dragonball Z.
L'ho acquistato quest'anno,

In realtà l'ho anche customizzato, inserendo delle immagini del mio personaggio preferito, Trunks, nella parte vuota.
Potete vedermi in azione in questo video




Su internet si trova anche un'altra immagine dove al posto di Freezer troviamo Cell e Majin Bu ma non penso sia stato prodotto

La cosa poi divertente è che è stato fatto un video di presentazione dove i rider fanno freestyle in una struttura che richiama il mondo di Dragonball!



martedì 8 marzo 2016

I miei film preferiti

Spesso gli amici mi chiedono quali siano i miei film preferiti, o di dargli in generale pareri.
Condivido quindi una lista dei miei film preferiti, divisi un po' per categorie.
Chiaramente come un po' tutti, ho una serie di film che non sono capolavori, ma che mi piacciono molto per motivi come l'averli visti da piccolo, l'avere alcuni elementi o caratteristiche che ho gradito, ecc... Altri invece sono sia capolavori che film che ho adorato.
Sia chi mi conosce, sia chi mi legge, avrà ormai capito che non mi faccio influenzare minimamente dall'opinione comune o da ciò che pensano le persone. Io ho i miei gusti. Visto il mio lavoro, anche se molto lontano dai grandi registi dei film che vi citerò, ho una preparazione tecnica sufficiente per poter valutare un film oggettivamente e per capire se ha una sceneggiatura di buona fattura, ma non cado assolutamente nella trappola del "visto che dicono che è bello è che è un capolavoro allora lo deve essere per forza". Non è raro infatti che film strani/d'autore vengano spacciati come capolavori quando nemmeno il loro autore sa con precisione cosa voleva creare e raccontare, se non confusione, quella stessa confusione che crea mille pareri diversi e che fanno si che un film faccia parlare di se e che la gente gridi al miracolo. Un cavolo fritto, non è poi così difficile capire se l'autore ha chiaro in testa cosa vuole dire, e ha creato su questo concetto un plot interessante che celi il messaggio, o se appunto, crea a caso spacciando il tutto per arte.
Anche perchè il cinema si fa con un preciso linguaggio: non deve per forza arrivare a tutti, ma deve riuscire ad arrivare, come la poesia.
Nella mia classifica è logico che mancheranno tantissimi bei film, perchè non è la classifica dei migliori film, ma è la classifica dei miei preferiti.

E dopo questa premessa andiamo all'elenco.

Partiamo con il mio film preferito in assoluto:

Contact
In questo film rientrano tanti aspetti: regia perfetta (Zemeckis), sceneggiatura perfetta (Sagan), fotografia perfetta (Burgess), cast perfetto (Jodie Foster e Matthew McConaughey, ma anche tutti gli altri in particolare William Fichtner), colonna sonora magnifica (Alan Silvestri) e il fatto di averlo visto per la prima volta da piccolo, e successivamente averlo riscoperto.
Per non parlare delle tematiche di cui parla, dalla scienza alla fede, dalla nostalgia alla fiducia.
Raramente vengono prodotti film così perfetti. Questo è per me uno dei capolavori della storia del cinema.


Procedo con la classifica di quelli che reputo capolavori, e al tempo stesso che rientrano nei miei film preferiti:
A.I. Intelligenza Artificiale
Forrest Gump
Al di là dei sogni
Ritorno al futuro
Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta
Titanic
Jurassic Park
Guerre Stellari
Hook: Capitano Uncino
Interstellar
Ladyhawke
Willow
La storia fantastica
I goonies
Labyrinth
Point Break

Il profumo del mosto selvatico
La storia infinita (1 e 2, che insieme compongono il libro, per chi non lo sapesse)





Le commedie che ho preferito:
True Lies
Mrs.Doubtfire
Quel mostro di suocera
Se cucini ti sposo
Notting Hill

I film sociali o storici che rientrano fra i miei preferiti, che mi hanno fatto rivivere il dramma di quei momenti:
Cristiada
Selma
Pearl Harbour
La vita è bella

Parlando di film più "commerciali", vi riporto questo elenco:
Pacific Rim
Edge of Tomorrow
Fantaghirò
Blade

Super Mario Bros.
Starship Troopers
Blue Crush
Spiderman (Raimi)

Il comandante Robinson Crusoe
La storia Infinita 1 e 2
Il bambino d'oro
Il gioiello del Nilo
Tartarughe Ninja (la trilogia)
Grosso guaio a Chinatown
Mortal Kombat

Kickboxer
Karate kid
Storybook
Power Rangers - Il film
Poliziotto Superpiù
Space Jam


I film che mi hanno fatto più ridere in assoluto:
Mrs.Doubtfire
Ace Ventura missione Africa
Il principe cerca moglie
Mamma ho perso l'aereo


Parlando invece di cartoni animati:
Bianca e Bernie nella terra dei canguri
Il Re Leone
La Sirenetta
La Bella e La Bestia
Robin Hood
Brisby e il segreto di Nimh
Aladdin
Lilo e Stitch

Toy Story
Zio Paperone alla ricerca della lampada perduta
La città incantata
Il castello errante di Howl
Starchaser
Digimon - il film

lunedì 7 marzo 2016

Recensione film: Point Break (remake)

Essendo Point Break (l'originale) uno dei miei film preferiti, avevo già fatto una pre-recensione, prima che uscisse il film, con alcune impressioni che mi hanno dato i trailer e i vari speciali.
Partiamo con un presupposto fondamentale: questo film ha poco da spartire con l'originale.
Se vogliamo Fast and Furious ha molto più in comune (dopotutto quel film l'hanno scritto sostituendo le auto da corsa al surf e cambiando ben poco nella storia) con l'originale Point Break di questo remake.

Se lo consideriamo come un reeboot o come un remake, il risultato è sicuramente deludente. Ma se lo consideriamo come un tributo, allora così male non è, anzi è un bel film.
La regia è eccezionale, soprattutto nelle fasi d'azione, e gli interpreti sono bravi e convincenti, e anche carismatici (seppur molto lontano dagli originali).
L'attore che interpreta Utah, Luke Bracey, ricorda più Patrick Swayze (inoltre in questo nuovo film dicono che Utah sia mezzo indiano d'America, e nella realtà Swayze ha realmente origini indiane americane) ma la scelta è andata su Utah. La approvo però, perchè nelle movenze e nello sguardo ricorda più Keanu Reeves, con quell'aria da bravo ragazzo, ma anche dotato di forte carattere.
Edgar Ramirez è molto adatto nel ruolo di Bodhi: il primo approccio è quello di un duro dal cuore tenero, ma poi si rivela pian piano la sua follia.

Come ho scritto poco fa, le scene d'azione sono fantastiche, le location meravigliose. Ma nel complesso poteva essere un film decisamente superiore.. qual'è il problema? La sceneggiatura.
Per quanto leghi bene le varie situazioni, inventandosi un leggendario sportivo estremo, Ozaki, che parla di prove da dover affrontare per essere tutt'uno con la natura, prove logicamente basate sugli sport estremi, il resto della storia risulta lento e fiacco, e con situazioni senza senso, sia nella storia, sia all'interno delle stesse situazioni estreme sportive.

attenzione - spoiler

All'inizio del film Utah e un suo amico, girano per il deserto in moto da cross.
Alla fine della sequenza saltano su uno sperone di roccia separata dalla montagna, ma perchè lo fanno senza paracadute? Infatti il suo amico fa un atterraggio troppo lungo e muore nel precipizio.
Vabbè, su questo si potrebbe sorvolare, peccato che tutti gli episodi a seguire avvengano nello stesso modo. Non parlerò di tutto il film, ma solo degli episodi che non mi hanno convinto:

Utah va in Francia, dove c'è un famoso outer reef (cioè una secca in alto mare dove frangono le onde con determinate mareggiate) chiamato Belharra, per fare surf.
Il problema è che qualsiasi surfista riconoscerebbe che le onde non sono quelle di Belharra, ma sono quelle di Tehaupoo (Tahiti, Polinesia, dove sono pure stato), ma perchè allora non girarlo direttamente lì? Perchè mettere in mezzo la Francia che non c'entra nulla?

Poi entra in un posto malfamato dove fanno a botte, alla Fight Club. Ma perchè mi sono chiesto? Cosa c'entra che lui debba fare a botte con loro per entrare nel gruppo??

Andando avanti, c'è la scena di snowboard, dove uno dei compagni del gruppo muore cadendo in un burrone. Atleti super estremi che fanno di tutto, e uno di loro muore così facilmente.. Strano.

La cosa peggiore del film: il personaggio di Samsara, interpretato da Teresa Palmers.
E' una bella ragazza e l'attrice è brava, ma il personaggio è inesistente e caratterizzato male.
Nell'originale la ragazza si chiamava Tyler, e aveva un ruolo chiave nel film. Qui inizia Samsara inizia come Tyler, coinvolgendo Utah, diventando la sua ragazza, parlandogli dello spirito degli sport estremi. Poi tutto si perde nel niente: muore come un'idiota per seguire quel pazzo di Bodhi, senza nemmeno parlare con Utah, senza spiegare il perchè lo stesse facendo. Il personaggio, che si era creato una certa importanza nella prima parte del film, sparisce all'improvviso, quasi come fosse un buco di sceneggiatura.
Che poi in generale tutto il gruppo di Bodhi agisce senza un motivo.
Mentre nell'originale si capisce bene che la banda rapina le banche per avere soldi e divertirsi (in soldoni e filosofia del surf second Bodhi a parte), qui troviamo una banda che prima sembra essere erede di Robin Hood, poi sembrano diventare dei veri e propri terroristi, quasi in preda al vento, agli ordini di Bodhi, che cambiano come fosse una banderuola (a parte il coronamento delle prove di Osaki). Anche il loro finanziatore sponsor non si capisce cosa faccia e perchè, e la sua presenza è superflua.

Nel finale, che mi è piaciuto devo dire, fatto veramente bene e che rende più dell'originale per quanto ne concerne il livello di realismo (nel Point Break originale le onde che va a cavalcare Bodhi non sono enormi, e difficilmente avrebbero ucciso un surfista esperto) c'è stata un'altra sostituzione di spot: parlano di Cortes Bank (outer reef in oceano aperto a decine di miglia dalla costa di San Diego) ma in realtà le riprese sono state effettuate a Jaws (famoso spot per le onde giganti situato a Maui) ma in questo caso, rispetto al precedente utilizzo dove Tehaupoo si riconosce bene, lo scambio ci può stare. Jaws può anche ricordare Cortes Bank come tipo d'onda e la cosa funziona.


Che dire quindi? L'apparato tecnico c'è, le basi ci sono (cast, regia, location, ecc...) sarebbe stato un eccellente tributo a Point Break, ma a causa della sceneggiatura piena di situazioni ingenue e senza senso, oltre di buchi, rimane un film divertente ma niente di più. Peccato, occasione mancata.

Fra l'altro, piccola curiosità, io come surfista ero stato chiamato per delle riprese in Puglia, poi non mi hanno fatto sapere più niente...


voto: 6

SteamPunk - Time Machine

Prende il via la nuova web serie di Daniele Spadoni, regista di Brindisi, ora a Ferrara, che realizza film indipendenti di genere.



La storia racconta di un'epoca lontana, in cui il futuro della razza umana è compromesso per un irreversibile surriscaldamento globale. Gli unici in grado di salvarsi sembrano essere Hal McManor e sua moglie Wen.
Hal è uno scienziato che ha messo a punto una macchina-robot per viaggiare nel futuro, ma Wen è scettica di fronte al marchingegno del marito, il quale le ricorda che non esistono alternative (viaggiare nel tempo o morire) dato che la Terra è un pianeta spacciato.

Fra le voci che hanno doppiato il video troviamo anche Danja Cericola e Andrea De Nisco, due voci note soprattutto ai fan dei Cavalieri dello Zodiaco, in quanto doppiatori di Lady Isabel (Athena) e di Andromeda.

Daniele ha inoltre già collaborato con me in diversi progetti, fra cui Saint Seiya Rebirth, la webseries sui cavalieri dello zodiaco, in cui ha realizzato gli effetti speciali di alcuni episodi.


Il prodotto è molto interessante, curato e con atmosfere particolari, vi invito a vederlo!