sabato 21 novembre 2015

Recensione film: Matrimonio al sud

Stavo guardando in tv "Tale e quale show", uno dei miei programmi preferiti, e come sempre ospiti in ogni puntata ci sono personaggi che presentano il proprio film.
Solitamente le commedie italiane o i film comici non sono il mio genere, anzi al cinema guardo praticamente solo film stanieri, per lo più americani, ma questo sin dal trailer mi è sembrato interessante.
Il primo punto di forza è il cast: se si vuole fare un film divertente gli attori devono essere bravi. Di recente ho visto tanti film con interpreti presi da Zelig, Colorado, ecc... e devo dire che li trovo tutti simili e piatti a lungo andare, magari possono far ridere quando fanno gag di qualche minuto, ma un film è troppo. Qui invece troviamo dei comici veramente bravi, su tutti Massimo Boldi, che ho avuto il piacere di conoscere proprio ieri alla presentazione del film (nella foto qui a fianco) e a seguire Biagio Izzo, Debora Villa, Barbara Tabita, Paolo Conticini, Enzo Salvi, Gabriele Cirilli, Ugo Conti e così via. Un camion di risate.
Mi ha convinto anche la protagonista, Fatima Trotta, nota per essere conduttrice di Made in sud. Un po' meno il protagonista, Luca Peracino, non a caso appartenente alla categoria di cui ho parlato poco sopra (comico di programma televisivo). Non al livello del resto del cast ma nel complesso funziona nella parte (all'inizio l'avevo scambiato per Francesco Sole, hanno una voce e una fisicità abbastanza simile).
La storia è molto carina, fortunatamente esente dalle volgarità a cui ci hanno abituato i cinepanettoni. Si discosta da questi, che sicuramente hanno fatto un pezzo della storia italiana, ma ad un certo punto hanno iniziato ad essere troppo ripetitivi. Ai tempi la coppia Boldi-De Sica funzionava moltissimo, sono due attori eccezionali, il problema era appunto la mancanza di innovazione con film che dopo un po' di tempo risultavano tutti troppo simili fra loro. Al contrario qui troviamo un nuovo tema, molto divertente, cioè quello delle divergenze fra la cultura del nord e quella del sud, in tema di matrimonio a sfondo comico-brillante (e non demenziale, fortunatamente, a parte qualche sporadica gag ai limite del surreale).
Altra cosa che ho gradito molto, è la presenza di una morale nel film, spesso completamente assente nei film di questo genere, ma che in questo ho trovato e apprezzato.
Devo criticare un po' la fotografia, non sempre costante, a tratti molto curata, a tratti con scene illuminate in modo un po' approssimativo. Sui colori avrei usato toni più vivi e saturi nella parte al sud, per distinguerla e contrapporla ancor di più alla parte girata al nord.
Interessante invece la regia, con diversi estri, per esempio i rallenty su Gegè (Conticini). Dinamico e funzionante il montaggio, simpatiche le situazioni.
Questo film insegna molto, a mio avviso, al cinema italiano di questo genere, che sforna tantissimi film comici insipidi e tutti uguali, e dovrebbe imparare da questo, che ha un suo stile, delle belle location, una storia semplice ma interessante, delle gag brillanti e degli ottimi interpreti che in alcune scene strappano veramente grasse risate.
Eccovi il trailer:

Voto: 7

mercoledì 18 novembre 2015

Microfoni per doppiaggio


Come ha sottolineato una volta in un video, un mio amico noto doppiatore, Ivo De Palma, "l'audio non è il parente povero del video", anzi, spesso l'audio inconsciamente lo percepiamo ancor più del video stesso. E' quindi importantissimo curarlo ottimamente, sia che si tratti di presa diretta, che di doppiaggio. In questo caso vediamo quali sono i microfoni e le attrezzature necessarie per poter avere un buon doppiaggio, anche in base a quanto si può spendere.
E' importante sottolineare che il doppiaggio spesso può risolvere cattive situazioni di presa diretta, magari dovute al vento troppo forte o a del rumore di fondo inevitabile. Oppure attori che hanno convinto poco possono ridoppiarsi (o essere doppiati da altri attori/doppiatori che ne migliorano la resa) e così via. Un buon microfono può essere molto importante anche per speakeraggi, voice over, registrazioni varie, o semplicemente per cantare una canzone.

E' importante sottolineare che da a parte per i microfoni che si collegano direttamente con usb (e chiaramente hanno una qualità inferiore) è opportuno abbinare una scheda audio adeguata, un mixer per gestire i canali (cuffie, casse, e così via). Schede economiche ma abbastanza valide sono  prodotte da M-Audio ma è un esempio, ne esistono tante, da circa 100€ in su.
Aggiungiamoci i vari accorgimenti come supporto, anti pop, ecc...
Mettiamoci anche che i microfoni professionali se a condensatore, proprio per via della loro qualità e sensibilità hanno bisogno di una cabina insonorizzata dove lavorare, o per lo meno di una capsula che ne isoli un lato per evitare riverberi.

Come dicevamo all'inizio, esistono soluzioni un po' per tutte le tasche, dai microfoni usb a poche decine di euro, fino ai microfono da studio che costano migliaia di euro, ma logicamente la resa sarà notevolmente diversa a seconda di quanto si spende. Le soluzioni valide sono tantissime e offerte da moltissime marche, senza esagerare, vi mostrerò quelle principali e più utilizzate.



Partiamo con la soluzione più economica, il Samson Go Mic. Un microfono rivoluzionario, si attacca direttamente all'usb, è piccolo e tascabile. Ha pure una discreta qualità, e per soli 30€ va anche troppo bene! Certo non è un microfono professionale, ma se volete registrare audio in qualità più che soddisfacente e senza comprare altri accessori, spendendo poco, è quello che fa per voi.
Andando avanti col concetto di microfono via USB possiamo migliorare la qualità con cifre un po' più alte, per esempio col Blue Yeti o il Samson C01U o altri modelli di Audio-Technica, Cad, ecc... con costi che arrivano fino a 150€ circa.



Salendo di qualità troviamo il Sennheiser E-945, un microfono che costa circa 200€. Ma nonostante la cifra bassa, offre già prestazioni professionali senza aver bisogno di uno studio alle spalle, in quanto essendo monodirezionale non raccoglie i suoni dello sfondo, ma solo quelli direttamente frontali. E' attualmente uno dei microfoni che usiamo in studio di registrazione, e nonostante la spesa relativamente bassa, non delude le aspettative, è chiaro e pulito nelle registrazioni. Rispetto a quelli che si connettono direttamente via usb c'è un bel salto, nonostante la cifra sia di poco più alta dei modelli di fascia alta di quella categoria, ma dobbiamo calcolare almeno altri 100€ per una scheda audio esterna.


Passiamo ora alla prima soluzione a condensatore, il Sontronics STC-2, un microfono professionale da studio, in vendita a circa 250€. E' un microfono che ha uno studio dove doppiamo ogni tanto, e la qualità è molto buona. A differenza del Sennheiser ha bisogno di più accorgimenti per poterlo usare.



Il Neumann TLM 103 è probabilmente la soluzione più interessante sul mercato. Con una spesa di circa 900€ (o anche di poco inferiore, a seconda del kit e degli accessori inclusi) è possibile avere un microfono professionale di alto livelo. E' il nostro prossimo acquisto.
Ricordo che questo è un microfono a condensatore, quindi molto sensibile, e per tanto necessita di una zona insonorizzata adeguata (non necessariamente una cabina a parte, ma la si può creare anche in un ambiente più piccolo).



Per parlare del microfono di riferimento per il doppiaggio, il top che si può avere, ecco il Neumann U87, il re dei microfoni del doppiaggio. Ne esistono diverse versioni e kit, la spesa media è di circa 2500€ per il nuovo, ma si trovano anche usati a cifre abbastanza inferiori.
E' il microfono utilizzato dai maggiori studi di doppiaggio sparsi per l'Italia. Esistono anche alternative più o meno costose di Sony, AKG, ecc...

martedì 17 novembre 2015

Nuove macchine 4k, su tutte Panasonic AG-DVX200

Mentre nel mercato di fascia alta si parla di numeri sempre superiore 5k, 8k ecc... Nel mercato prosumer stanno uscendo nuove alternative al 4k, il formato del momento, che pian piano sta diventando il riferimento per le produzioni e per gli schermi su cui vediamo i video.


Cominciamo subito col pezzo forte, Panasonic AG-DVX200.
E' una macchina prosumer di altissima qualità. 

Partiamo innanzitutto dal design: bellissima. La macchina ha le finiture laterali in carbonio, e una parte rossa, che riprende un vecchio modello di videocamera degli anni '80 di Panasonic, la v3.
E' una macchina logicamente in 4k con una qualità molto cinematografica, merito anche del vlog, cioè un modo di registrare simile al raw, con possibilità di forte personalizzazione dell'immagine in post produzione. E il tutto con la storica magica gamma di colori video che contraddistingue Panasonic da tempo.
Il primo difetto in apparenza, forse l'unico di questa macchina, è l'ottica fissa. Ma ricordiamo che in una macchina da presa, l'ottica fissa in bundle, è il componente che può abbattere il prezzo.
Se fosse stata ad ottica intercambiabile, con un sensore così grande (4/3 di pollice) avrebbe avuto il prezzo di una macchina pro di fascia alta, quindi almeno il doppio, probabilmente senza ottica integrata, e per tanto andrebbe su un altro livello. Anche se è da dire che a Panasonic manca una macchina a metà fra questa e la più costosa varicam.
Vi invito a vedere questo test, se non me l'avessero detto avrei pensato fosse stato girato con una Red:
KYOTO - A Panasonic AG-DVX200 short film from Sebastian Wiegärtner on Vimeo.


Andiamo alla parte tecnica, queste sono quelle principali:
- Ottica Leica Dicomar f/2.8 - Zoom 13x, 4K (4096 x 2160) 24p: 29,5mm - 384,9mm - FHD: 28mm - 365,3mm equivalente 35mm
- Stabilizzatore d'immagine 5 assi
- Sistema Intelligent Auto Focus
- Filtri ND (1/4, 1/6, 1/64)
- Frame rate variabile con un max di 120 fps (con risoluzione FHD)
- 12 stop di latitudine di posa e nuova curva di gamma L V-Log di Panasonic
- Sensore con formato 4/3" che facilita l'effetto bokeh

qui potete trovarne altre nel dettaglio:
http://business.panasonic.it/telecamere-professionali/sites/default/nfsfiles/professional-camera-2014/technical_downloads/AG-DVX200_tentative%20Specs_July%202015.pdf

Il prezzo è di circa 4500€ (è una media a seconda di dove la si compra e di che versione) e per quanto sia alta di per se come cifra, anche davanti ad una Gh4 che costa molto meno e che ha una qualità molto simile, dobbiamo ricordarci di tutte le funzioni e degli optional integrati: vale sicuramente quello che costa.
Vi invito a visionare questo review approfondito:

Per un video in Italiano vi invito a vedere quello di Adcom, lungo, ma molto completo ed esaustivo.





Una versione più economica di fascia prosumer dello stesso marchio è la Panasonic HC-X1000.
Parliamo di una macchina molto valida, ma che non ha tutte le caratteristiche innovative della dvx200. E' fondamentalmente come le altre macchine meno recenti, in HD, parlando di funzionamento e caratteristiche, con la differenza dell'aggiunta del poter girare in 4k. Una caratteristica innovativa c'è ed è interessante, cioè un led che illumina la ghiera.
Il prezzo oscilla dai 2000 ai 2500€ a seconda della versione, ed è un prezzo decisamente basso e concorrenziale per una videocamera 4k. Come dicevamo, non è chiaramente come la macchina di cui abbiamo parlato poco fa, cioè la dvx200, che mette insieme il meglio delle caratteristiche delle dslr e quello delle videocamere, ma questa è una videocamera al 100%.Non è quindi molto cinematografica, anzi è prettamente televisiva, ma nel suo compito e nel suo settore, è molto buona.




Passiamo poi alla Canon XC10, nuova macchina simile alle Panasonic lx100 e alla Sony rx100 (già recensite nel blog, cliccando sul link). Una compattina ad ottica fissa, de design accattivante, che riprende le macchine dei primi anni 2000.

Il problema è il prezzo, come ormai succede con tutte le Canon si paga il marchio, è carissima.
Quasi 2000€ (a seconda dei kit) per una macchina che è praticamente un giocattolino, come design sicuramente ben riuscita e pratica, ma come qualità fa fatica a stare al passo con i due modelli sopra citati che costano meno di 1000€, cioè la metà del costo di questa macchina. Vi mostro il test, girato a Parigi, molto carino, ma ripeto, si "paga il design".



Infine vorrei citare la Sony Pxw X70, macchina non nuovissima ma della quale mi sembra di non aver parlato precedentemente, una macchina predisposta per il 4k (che può quindi farlo tramite registratore) che ha un prezzo di base di circa 2000€, molto buono per una macchina di questo tipo, vi rimando ad un test molto esaudiente che la mostra in diverse circostanze:

martedì 3 novembre 2015

Recensione film: Censors "Awakening"

Come molti sapranno, siamo stati a proiettare al Lucca Comics and Games, alcuni dei nostri video, fra cui in anteprima Fushigi Yugi live action, che presto sarà su youtube.
Proprio in concomitanza ad una delle nostre proiezioni, c'è stata quella di due nostri amici, Max Coltorti, regista e fotografo più conosciuto come "Ambition"ed Emanuela Pacotto, che tutti conoscerete come una delle voci più famose d'Italia, basti pensare a Bulma di Dragonball, One Piece, e così via.. Emanuela è anche un'attrice, e insieme a Max ha realizzato un web movie, un film per internet quindi, con una durata di 15 minuti, durata adatta quindi come dicono, ai tempi veloci degli spettatori-navigatori che fanno zapping più velocemente rispetto alla televisione.
Purtroppo poichè impegnati come dicevo, con la nostra proiezione, ci siamo persi la loro, ma abbiamo potuto recuperare vedendolo su youtube!

Censors da una parte è il racconto della giornata tipo di Emanuela, che si sveglia per andare a doppiare, staccando la spina dalla città ed entrando "nel suo mondo" di artista, mentre dall'altra parte troviamo una storia fantasy con incantesimi, intrighi, umorismo, e tante citazioni.

Tecnicamente parlando la qualità è molto alta: dalla regia (di Coltorti), alla fotografia, color correction e montaggio. Anche gli effetti sono di ottima fattura, merito in parte di Vanguard Studios, innovativo studio di produzione a Milano che si avvale di tecnologie di ultima generazione.

L'unica interprete è Emanuela, molto brava, a cui si aggiunge un cameo di Claudio Moneta, altro grandissimo doppiatore la cui voce è facilmente riconoscibile, soprattutto per i fans dei cartoni animati, molti ricorderanno che lui era la voce di Zelgadis, accanto a quella di Emanuela che dava la voce a Rina, nel cartone animato "Un incantesimo dischiuso fra i petali del tempo".

E camminando per le strade di Lucca, li abbiamo incontrati, il regista e la protagonista:


Per vedere il web movie:


Il film è molto divertente, speriamo di vederne presto altri!

Voto: 8