giovedì 5 marzo 2015

Recensione film: Cristiada

Cristiada è un film molto particolare, per la storia che ha dietro:
racconta di un periodo oscuro del governo Messicano, in cui il presidente era 
Plutarco Elías Calles, arrivato al potere tramite la massoneria, che sterminò cristiani perseguitandoli in tutto il paese, scatenando così la rivolta dei "Cristeros", pistoleri che riportavano la pace con una ribellione, iniziata prima in maniera disorganizzata, e poi coordinata dal generale Enrique Gorostieta Velarde.
Il film è stato boicottato in quanto chiaramente scomodo, per tutte quelle persone, specialmente da parte della massoneria, vogliono nascondere queste atrocità compiute in Messico, arrivate fino a noi per fortuna dalle testimonianze ma anche da molte fotografie, fra cui quella più famosa, in cui si vedono persone impiccate ai pali della luce.
Fu una strage, da paragonare all'olocausto o alle stragi razziste, e come queste, ancora con chi tenta di nasconderla.
Ma grazie a Dominus Production, questa storia è arrivata qui.
Il film è del 2012, ed è grazie al loro impegno, insieme al sostegno di diverse regioni e province, che giustamente questo film sbarca in Italia. Giustamente principalmente per due motivi: il primo è che descrive un fatto storico che, come ho detto, hanno cercato in tutti i modi di cancellare dai libri di storia, il secondo è che è un film bellissimo.
Attenzione, contiene spoiler.
Veniamo quindi alla trama del film: come abbiamo detto, Calles era il presidente del Messico. Applicò delle politiche anticlericali impedendo alla popolazione di andare in chiesa, sparando a chi lo faceva, e uccidendo i preti che dicevano la messa. Inizialmente le manifestazioni sono pacifiche, poi iniziano spuntare i "Cristeros", persone che combattono questo terribile regime imposto da Calles.
Da pistoleri esperti, a contadino, fino a ragazzini. L'associazione che tutela i diritti dei cristiani (il 95% della popolazione messicana) assume quindi Velarde, generale in pensione, fra i migliori della storia militare messicana. Velarde è un uomo d'onore, un grande stratega, ha una moglie e delle figlie molto credenti, ma lui è ateo. Accetta inizialmente per il lauto compenso, e per la promessa che in caso di morte la famiglia avrebbe avuto una grossa somma di denaro come assicurazione, oltre al fatto che, al di là della fede, questa battaglia era principalmente per la libertà.
Nel frattempo all'esercito dei cristeros si aggiungono dei ragazzini, uno dei quali è José, inizialmente un vivace e poco disciplinato ragazzo, che diventa maturo con i consigli del parroco, padre Christopher. Sarà dopo aver visto la spietata fucilazione di Christopher, che si aggiungerà ai cristeros.
Il generale Enrique lo prende come un figlio. Rapito in battaglia, nonostante Enrique faccia di tutto per salvarlo, non fa in tempo, e José come un martire (beatificato realmente da Papa Giovanni II) ucciso dai federali, per non negare la sua fede in Cristo. Nel frattempo la fede di Enrique cresce, fino a quando, da ateo, diventa anche lui un combattente per la fede. Morirà anch'egli martire, fuggendo dopo aver tentato di salvare José e aver ucciso i suoi assassini. I cristeros hanno vinto le battaglie più importanti, e il vile e malvagio presidente è costretto ad una tregua.

Un film forte, a tratti anche crudo ma mai gratuito. La violenza più che visiva è psicologica. Le emozioni che provoca nello spettatore sono molto forti e continue, non è un film leggero, ma chiunque dovrebbe vederlo, è un film che dovrebbe essere mostrato nelle scuole, sia per conoscenza del fatto storico, sorvolato o raccontato superficialmente nei libri, sia per dare ai giovani di oggi, un esempio di ricerca di giustizia e di sacrificio, fra i più importanti della storia.
Se lo stesso film avesse parlato dell'olocausto, avrebbe sbancato agli oscar nell'anno in cui uscì.
Ed è un peccato perchè si meritava ugualmente di vincerli, dall'interpretazione di Andy Garcia e di Mauricio Kuri, alla regia, alla sceneggiatura, alle musiche. Se ne meritava molti.

La regia del film è di Dean Wright, conosciuto principalmente come effettista, fra i migliori di Hollywood, ricordiamo fra i tanti, che ha curato quelli di film famosissimi come Titanic, Il Signore degli anelli e Le cronache di Narnia. E si vede che in anni di collaborazioni con grandi registi, su tutti Cameron, ha sviluppato un proprio stile di regia eccezionale. Cristiada è costato solo 12 milioni di dollari, ma è diretto come un colossal da uno zero in più. Interessante il fatto che la pellicola sia stata in parte finanziata dall'associazione "Knights of Columbus", composta da discendenti e reduci dei Cristeros. Le musiche di James Horner, ricordiamo già compositore di Titanic, la colonna sonora che ha creato per questo film è magica, e sottolinea ogni momento con la giusta poesia.
Gli attori sono stati eccezionali, su tutti Andy Garcia, in una delle sue più belle interpretazioni, bravissima anche Eva Longoria nel ruolo di sua moglie. Eccezionale Mauricio Kuri nel ruolo del piccolo martire José, e degno di nota l'eccezionale cameo di Peter O'Toole.
Un capolavoro assoluto quindi: dal film, artisticamente parlando, alla storia che racconta, a come la racconta, e al messaggio e agli ideali che trasmette al pubblico, coinvolgendo dall'inizio alla fine.

voto 9.5

Potete leggere qui l'elenco delle sale in cui viene presentato, con le relative date.
Di seguito il trailer del film:

Vale la pena di vedere le reazioni delle persone dopo il film, anche se questo video è meno recente, poiché inerente a quando ancora non era uscita la versione italiana, ma è ugualmente interessante:


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