Era da tempo che non vedevo qualcosa di così bello nel panorama della fantascienza avventurosa (diciamo quindi non della fantascienza hard, di cui ricordo il recente capolavoro Interstellar), almeno da John Carter, che per quanto fosse un classico blockbuster, riusciva ad emozionare con un ritmo incalzante, un mondo ben strutturato e un'ottima regia creando un film imponente.
Rebel Moon nel suo genere é un piccolo capolavoro. L'ho iniziato dopo aver visto il trailer, e ormai difficilmente mi sbaglio, quando mi piace un trailer, allora mi piace anche l'opera, e viceversa, difficilmente se non mi piace, poi gradirò l'opera.
E con Rebel Moon é stato amore a prima vista. E la visione di questa prima parte, intitolata la figlia del fuoco, mi ha conquistato.
Ne ho cominciato la visione senza sapere che fosse diretto da Zack Snyder, regista di mestiere ma che non mi ha mai fatto impazzire in quanto spesso più concentrato sull'immagine e sull'azione che non sulla narrazione. Diciamo un regista un po' "tamarro" per i miei gusti, seppur con un suo stile ben caratterizzato, e diciamo maggiormente rappresentato da 300, che volendo o si ama o si odia così com'è (come anche watchman o sucker punch).
L'avevo in parte rivalutato da l'uomo d'acciaio e i vari film poi a seguire sulla Justice League, dove ha in parte sistemato i suoi difetti (su tutti quegli slowmotion forzati che richiamano altri registi ben più tamarri come Owe Boll).
E con Rebel Moon l'ho completamente rivalutato, e ci troviamo davanti ad una regia e una direzione di fotografia (sempre di Snyder) che fra controluce, tagli di inquadratura particolarissimi, combattimenti molto funzionanti e credibili (forse qualche slomo di troppo qua e là) risulta eccezionale.
Troviamo, a livello registico e fotografico, una vastità di situazioni incredibili e ben caratterizzate, spesso anche da una luce differente.
Il cast é un qualcosa di incredibile, una riunione di star di livello:
Sofia Boutella interpreta Kora, la protagonista, con un background misterioso che scopriremo pian piano. É stata adottata sul pianeta Veldt da una pacifica popolazione di contadini, spiazzati dall'arrivo della guerra portata dal regno madre, dei tiranni che viaggiano per l'universo conquistando e distruggendo mondi. L'attrice sembra giovanissima ma ha più di 40 anni (e somiglia fra le varie cose a Daria Shuer una delle mie bodybuilder preferite). É bravissima a recitare interpretando un ruolo complesso e ricco di sfumature perché il personaggio si apre pian piano al dialogo, al racconto, mostrando sempre più lati della propria personalità.
Il cast si compone anche di molti volti internazionali come Michiel Huisman, noto attore olandese che interpreta Gunnar, uno dei contadini che insieme a Kora prende parte al viaggio per trovare la squadra di guerrieri che difenderà il villaggio.
Il mitico Charlie Hunnam, fra i miei attori preferiti da quando lo vidi in Pacific Rim (fra i miei film preferiti) interpreta Kai, un pilota di astronavi ispirato un po' a Han Solo di Star Wars.
Staz Nair che sembra un nativo d'America nel ruolo di Tarak Decimus, un nobile guerriero simil pelle rossa.
Djimon Hounsou interpreta Generale Titus, un generale ormai senza motivazioni che Kora riesce a ri motivare.
Doona Bae é la guerriera orientale Nemesis.
Jena Malone, altra attrice che adoro da quando ha interpretato la protagonista da bambina in Contact (mio film preferito di sempre) nel ruolo di Harmada.
Ed Skrein: Atticus Noble
Fra Fee é un attore inglese teatrale e di musical che aveva recitato in Miserables, e vediamo nei flashback nelle vesti del generale Balisarius.
Infine (anche se tanti non sono stati citati) troviamo uno dei più famosi attori islandesi, Ingvar Eggert Sigurðsson nei panni di Hagen.
Ed é interessante citare che la voce di Jimmy, il robot all'inizio del film, in originale é di Anthony Hopkins.
La storia é epica, si divide in molti atti che si susseguono con un ritmo incalzante e che tiene incollati allo schermo. Forse, e qui c'è uno dei pochi difetti ma principali, il ritmo é troppo rapido e le situazioni non sono abbastanza approfondite. Sia i personaggi che le situazioni sono molto caratterizzati, come se fossero piccoli mondi a se stanti, solidi ma purtroppo non approfonditi chiaramente per questioni di tempo. Sarebbe stato più adatto vederli in una serie dove ogni situazione poteva avere un episodio dedicato.
Una di queste scene, il porto del pianeta da chi parte la spedizione, é chiaramente un richiamo a Mos Eisley, sia per come é impostata la scienza, sia per come si svolge. Le altre situazioni a seguire invece sono originali. A volte un po' eccessive e gratuite (tipo dove la bestia da domare uccide il mandriano) ma nel complesso ben bilanciate.
La storia mi ha richiamato alla mente gli RPG giapponesi come Tales of Symphonia (in particolare l'inizio), i vari capitoli di Final Fantasy o in generale l'atmosfera di tanti altri giochi di ruolo sia americani che giapponesi in particolare degli anni 90/2000.
Rebel Moon é quindi un piccolo capolavoro del suo genere, non esente da difetti, ma non per questo penalizzato. Con dei ritmi più lenti e qualche tamarrata in meno poteva essere un grande capolavoro. In ogni caso uno dei migliori film dell'anno.
Voto 8/10
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