E' uscita da poco la serie Disney tratta da Willow, il fantasy cult degli anni '80 scritta da George Lucas (Guerre Stellari) e diretta da Ron Howard (regista del recente Rush e storico interprete di Ricky Cunningham di Happy Days).
Il film originale è un piccolo capolavoro del suo genere, diretto egregiamente (uno dei migliori film di Howard) con una colonna sonora memorabile di James Horner, location incantate, humour, elementi di dark fantasy, momenti drammatici, azione, avventura e tutto quello che si può chiedere ad un film.
Ma soprattutto dei personaggi carismatici, misti, e un ritmo incalzante dall'inizio alla fine.
Una serie che eredita tutto ciò, deve poter essere all'altezza, ma soprattutto dovrebbe essere FEDELE per poter centrare l'obiettivo, e non usare semplicemente il nome per attirare persone e poi presentare qualcosa di simile all'apparenza, ma in realtà molto lontano. Altrimenti la potremmo definire serie "clickbait" in un certo senso.
Il genere e il periodo sono gli stessi di Fantaghirò, e con piacere ho ritrovato delle ispirazioni che possiamo definire anche "scopiazzamenti" perchè in effetti non vi è una citazione ufficiale dell'opera.
I nemici che attaccano il castello all'inizio della serie, nel primo episodio, sono chiaramente copiati o ispirati da Pestilenza, Dolore e Carestia, i tre cattivi al servizio di Darken.
Nel secondo episodio scopriamo che i nani non abitano più al villaggio ma sono scappati in delle caverne che ricordano tantissimo come colore e design, quelle di Tarabas di Fantaghirò 3, o se vogliamo anche il rifugio di Occhio D'oro.
--Attenzione spoiler!--
Detto ciò, a parte queste citazioni e sicuramente una buona regia, ci troviamo davanti ad una grande delusione: l'opera è scritta male, e ha dei dialoghi pessimi. Manca di ritmo, quasi tutti i personaggi mancano di carisma. Manca del fascino dell'originale.
Il primo episodio si apre su un duello fra due dei personaggi principali, la principessa Kit e Jade.
La prima è insopportabile, altezzosa, arrogante e superba. E salvo eccezioni dove dice qualcosa di intelligente, per quasi tutti i tre episodi che ho visto lo spettatore medio ha il desiderio che venga rapita o eliminata in qualche modo perchè ogni volta che apre bocca si fa odiare sempre di più.
La seconda è un'ameba inespressiva che salvo eccezioni (alcuni interventi) è una pianta con una spada.
Fra le due c'è una relazione amorosa, ennesima forzatura lgbt, inserita in un prodotto in cui non c'entra niente, abbassando oltretutto il livello dei dialoghi fantasy/epici/comici dell'originale ad un banale teen drama attuale. Dialoghi e situazioni di questo tipo possono funzionare in una serie come Glee, ma qui c'entra come i cavoli a merenda. Ma si sa la Disney (quella che oggi si chiama tale, perchè c'entra molto poco con la vera magica Walt Disney di una volta) deve per forza essere "woke", cioè far parte di quella cultura inclusiva, perbenista, politicamente corretta che "per regolamento" deve inserire elementi come la fatina turchina queer/trans in Cenerentola o cambiare le etnie dei personaggi in modo fuorviante rispetto al periodo storico, e così via. Andando così però a stravolgere idee e narrazioni in favore del moralismo, e di conseguenza rovinando l'arte nella sua forma più pura.
Sono d'accordo sul fatto che ciò che ha un potere mediatico debba mandare messaggi di fondo positivi, ma nemmeno farlo fino all'esasperazione diventando parodia della cosa.
Detto ciò, due personaggi praticamente nulli, andando avanti troviamo il fratello di Kit, il principe Airk: entrambi figli di Madmartigan (misteriosamente sparito, per giustificare l'assenza di Val Kilmer che già con problemi di salute non poteva girare in periodo covid) e Sorsha che ormai non ha più la personalità del film. Per quanto non brilli nemmeno lui per carisma o altro, almeno ha un po' più di personalità e caratterizzazione rispetto agli altri due pressochè inutili se non per dare quel tono appunto woke alla serie. Sorsha come dicevamo è spenta, non ha più quella verve del film, e ora sembra una regina pensionata che fa monologhi nostalgici.
Gli altri personaggi li introdurrò man mano che riassumo la storia e le sue insensatezze e lacune presenti nella sceneggiatura.
Il film si apre sui due personaggi più inutili e si incentra sulla loro relazione lgbt di cui non frega niente ad un buon 90% del target della serie, per poi spostarsi sul principe "casanova" e sulla sua nuova ragazza, Brunilde, interpretata dall'attrice britannica Ellie Bamber e finalmente troviamo il primo personaggio carismatico nella storia, sia come interpretazione, che come caratterizzazione e scrittura.
Audace, sicura di sè, fa innamorare il principe e lotta per il suo amore, nonostante questi sia di base il playboy del regno e lei sia soltanto una domestica delle cucine del castello.
C'è una cena per presentare il futuro marito di Kit in un matrimonio organizzato, un nerd all'apparenza ebete ma in realtà più sveglio di quello che sembra.
Prima scena senza senso: l'insopportabile principessina mette una mela sulla testa del fratello e dice al futuro marito imposto, per stare con me dovresti essere in grado di centrare la mela col coltello senza colpire mio fratello. Ma vogliono far passare il personaggio per demente, o è demente chi ha scritto la scena? O entrambe le cose? Non lo so. Cioè era troppo difficile dire per esempio "facciamo un duello, devi saper combattere"? Ma il peggio deve ancora arrivare, tranquilli..
Il castello viene attaccato praticamente dai cattivi di Fantaghirò 4, e dopo vari duelli, ben girati in scene spettacolari e bel trucco/costumi/effetti, anche se praticamente privi di coreografie, il principe viene rapito.
E ora abbiamo una cosa così assurda che nemmeno un idiota scriverebbe.
Il principe è rapito, anche uno scemo manderebbe l'esercito o parte di questo (una parte sta a difendere) a recuperarlo. No.. Ovviamente, troppo logico e normale!
Viene fatto un gruppo di scappati di casa per recuperare il principe, ovvero le due amebe (da madre mi rapiscono il figlio e io mando la figlia così rischio di perdere anche lei, geniale!), il nuovo principe (mah si mandiamo a rischiare di morire anche lui!) uno spadaccino galeotto che sembra uscito dal Aladdin, amico di Madmartigan che ne è la sua brutta copia come personalità, e si offre volontario Jorgen, il mentore del principe Airk, che vuole recuperare quello che per lui è come un figlio.
Il gruppo parte ovviamente senza soldati perchè il principe figlio della regina è stato rapito, ma chissenfrega ci sono cose più importanti per i soldati, e si unisce a loro Brunilde, che innamorata del principe vuole trovarlo.
Dopo aver passato la "barriera", una sorta di muro magico che protegge Tir Asleen come delle mura, improvvisamente vengono attaccati dai "cacciatori di ossa" che colpiscono Jorgen.
Altra cosa scritta con i piedi: il gruppo a parte una lieve reazione di paura non fa nulla.. Cioè hanno ucciso un compagno, un anziano fedele servo del regno che ha rischiato la propria vita per salvare il principe, e tutti se ne fregano. Come prima, o li vogliono far apparire stupidi e insensibili, o è stupido chi scrive, o entrambe le cose.
Ma non basta, nonostante la drammaticità della scena, dove è morto uno del gruppo e stanno tutti rischiando la vita, parte per la prima volta una musica avventurosa incalzante, che non c'entra una mazza col momento. La stupidità non appartiene solo a chi scrive quindi, ma si estende anche a chi compone!
E ora il momento più nonsense, addirittura di ciò che abbiamo visto sin'ora, che coinvolte in un attimo tutto, scrittura, regia e montaggio: i cavalli corrono fino ad un dirupo che da sul mare, inseguiti dai cattivi predoni. Il dirupo è sempre più vicino, i cavalli più veloci, non si fermano, e saltano giù dal dirupo, atterrando a decine di metri in acqua, come se nulla fosse, per poi arrivare ad uno stacco improvviso su tutti felici e contenti che escono dall'acqua, non curanti di aver perso un loro compagno e di aver "volato" senza magie, con dei cavalli, per decine di metri.
E ora il primo colpo di scena interessante e che spiega anche il carisma, dell'unico personaggio effettivamente interessante nella serie: il gruppo giunge da Willow e la serva Brunilde si scopre in realtà essere Elora Danan, la bambina che avevano salvato nel film originale!
Oltretutto l'attrice scelta per impersonarla somiglia anche alla bambina, ormai adulta, che era stata scelta nel primo film come bebè.
Notare che Willow cresciuto sembra il Dr. Grant di Jurassic Park (Sam Neill).
Gli altri episodi sono abbastanza lenti, senza particolari assurdità o noie come questo, ma va fatto notare alla fine del terzo episodio, un'altra situazione totalmente nonsese: ci sono vari combattimenti, in cui tutti rischiano la vita, e in cui Willow non fa nulla. Proprio quando il suo migliore amico, che nel frattempo si era unito al gruppo con lui, viene colpito e successivamente morirà, Willow utilizzerà una magia per fermare i cattivi del momento (soldati della regina posseduti dalle forze del male).
Ma farlo prima? Ovviamente no.
Inventare un motivo plausibile per cui non l'avrebbe potuto fare prima? Non so che le grosse difficoltà gli hanno dato la forza, o altro? Ovviamente no! Magari lo spiegheranno negli episodi successivi, ma vista la "qualità" della scrittura, ho dubbi a riguardo.
Dulcis in fundo la fotografia, si erano dimenticati le luci? Batterie scariche? É talmente tutto buio alla fine che non si capisce se sia capitato un black out. Ma dopotutto il direttore di fotografia doveva mantenersi alla linea di conformità.
La serie Willow manca di tutto ciò che contraddistingueva il film originale, non ha le atmosfere, il carisma, nemmeno le location, il ritmo di quest'ultimo.
Un'occasione veramente sprecata da parte di Disney, che poteva finalmente sfornare qualcosa di buono.
Fortunatamente il nuovo ceo di Disney pare prenderà una piega diversa da questa estremizzazione del politically correct a tutti i costi, che aveva già con la sua stucchevolezza decretato (unitamente ad altri motivi) il calo di Netflix. La moda woke ha avuto il suo momento, e come tutte le mode sta passando.
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