Un film emozionante dall'inizio alla fine.
Il film racconta una storia vera, l'incredibile avventura di Saroo, un bambino indiano che cercando il fratello maggiore sale sul terno sbagliato finendo distante da casa sua, nella caotica Calcutta. Ritrovato dalle autorità non riesce a far capire il suo luogo di provenienza e la sua famiglia. Dopo essere finito in un orfanotrofio viene adottato da una coppia australiana.
Passano gli anni, Saroo studia all'università, e decide utilizzando Google Earth di cercare casa sua, ipotizzando tutti i tragitti dei treni che andavano verso Calcutta...
Questa è a grandi linee la storia di questo splendido film diretto da Garth Davis, esordiente del cinema che al suo attivo aveva soltanto spot pubblicitari e miniserie.
Un esordio col botto quindi, perchè di film così se ne vedono pochi, figuriamoci appunto, da un regista che è alla sua opera prima.
Eccellente la scrittura della sceneggiatura, ispirata dal libro autobiografico "La lunga strada per tornare a casa", scritto proprio da Saroo.
La fotografia è di Greig Fraser, che di recente è stato direttore di fotografia di molti film, fra cui ricordiamo Star Wars: Rogue One (che ho recensito qui), di cui si riconosce subito lo stile, molto innovativo e realistico, di cui critico solo il lasciarsi prendere la mano con l'eccessiva sfocatura che utilizza di tanto in tanto (lasciando a fuoco solo il soggetto anche quando non è in primo piano, ma anche per esempio a figura intera, utilizzando ottiche apertissime) ma che è sicuramente uno dei migliori dop degli ultimi tempi.
Fin dall'inizio si resta meravigliati dalle riprese aeree, alcune molto particolari, e che richiamano alla mente google earth, perchè proprio perfettamente verticali sopra i suggestivi paesaggi indiani che si alternano durante i titoli di testa, e che già emozionano ancor prima di iniziare la visione.
Il cast è eccezionale, nessuno escluso, in particolare dal bambino che interpreta Saroo (Sunny Pawar) a Saroo adulto, che non avevo riconosciuto dal trailer per via del nuovo look, ma è niente meno che Dev Patel, il protagonista dello splendido "The Millionare".
Perfetti anche la Kidman e Wenham nel ruolo dei genitori, in particolare lei, dove a parer mio ha aggiunto ai tanti film che ha fatto, una delle migliori interpretazioni, sia per difficoltà del personaggio, sia per come l'ha reso.
Splendide, memorabili e struggenti anche le musiche composte da Volker Bertelmann e Dustin O'Halloran.
Il montaggio è molto particolare, perchè nonostante il film sia lento e con un taglio d'autore, le inquadratura si alternano molto velocemente, in modo da mantenere un ritmo dinamico.
Il montaggio è molto particolare, perchè nonostante il film sia lento e con un taglio d'autore, le inquadratura si alternano molto velocemente, in modo da mantenere un ritmo dinamico.
Piccolo spoiler: il finale non è stato girato, ma è stato filmato dalla vera storia.
Il film sta vincendo tantissimi premi in giro per il mondo e mi auguro vincerà uno o più premi Oscar (non spero nella Palma D'oro perchè negli ultimi decenni quando un film vince a Cannes solitamente non è un granchè).
Alla fine del film viene scritto che in India spariscono 80.000 bambini all'anno, un'enormità, come se fosse una strage continua, e sul sito si possono prendere informazioni per dare una mano:
http://lionmovie.com/#charity
Voto: 9