domenica 1 ottobre 2017

Surfare al Rock Island a Rimini

Ciao amici,
vorrei mostrarvi un paio di video del mio home spot, il Rock Island, di cui fra l'altro nel mondo esiste uno spot omonimo nelle Filippine, di tutt'altra qualità a livello di onde, e non solo, anche come acqua, panorama, ecc..

Ma tornando al nostro spot, questa è una mareggiata media, che potete vedere con la bassa marea

Anche se in certi casi, con una direzione di swell da cui lavora solitamente (N-N/E) di buona qualità e vento da terra, può regalare onde molto belle

Di recente ho realizzato due video, diversi fra loro e se vogliamo complementari, che ci forniscono una visione dello spot da due angolazioni inedite: uno dall'alto, mentre uno in soggettiva.

Nella soggettiva ho ripreso la mia partenza da casa, in modo da farvi vedere la giornata di un surfista, dalla città fino allo spot, attraversando storia e tradizione di Rimini, dall'arco d'Augusto al Grand Hotel, fino allo spot. Le onde si avvicinano alla prima foto dello spot, il caldo il sole e gli amici rendono queste giornate ancora più divertenti!



Ed ecco invece le riprese col drone, realizzate da un mio amico, all'inizio sono stato fuori dall'acqua a dirigere il tipo di ripresa che volevo, poi sono entrato in acqua e potete vedermi in azione.


In entrambi i video utilizzo una Lost 5'6 di circa 33 litri: galleggia bene sulle onde piccole ma è maneggevole come una shortboard grazie alla dimensione contenuta e allo shape. La tipica groveller board che ogni surfista da shortboard dovrebbe avere per le giornate piccole. Nel complesso è sicuramente la tavola che utilizzo maggiormente.


sabato 8 aprile 2017

Recensione film: Power Rangers

Ieri sono andato a vedere il nuovo film dei Power Rangers.
E' stata la serie più famosa della mia generazione, la guardavo io che ero un bambino, la guardavano quelli più grandi, la guardavano un po' persino gli adulti. Quindi non potevo non farne una recensione.
Ricordo ancora le corse per prendere nel negozio di giocattoli le repliche delle armi, ma soprattutto degli zord, e quando mio cugino mi ha detto "andiamo a vedere il film dei Power Rangers" spinto dalla curiosità, ho subito accettato.

--Attenzione Spoiler--

Sono rimasto complessivamente abbastanza deluso, e vi spiegherò le ragioni, includendo ciò che mi è piaciuto e ciò che non mi è piaciuto di questo film:
partiamo con il discorso "fedeltà", per quanto sia un reboot, certe caratteristiche dovrebbero rimanere invariate a mio avviso, e invece sono state cambiate.
Il personaggio più divertente e fedele all'originale è Billy, peccato che sia diventato lui l'afroamericano del gruppo, perchè altrimenti si sarebbero sollevate le polemiche moraliste sul fatto che non sarebbe potuto essere Zack, il black ranger in quanto power ranger con la tuta nera.
Idem su Trini, non poteva essere una ragazza orientale ad interpretare il power ranger con la tuta gialla.. Questi e altri elementi di forzato moralismo/politically correct, ormai inseriti in tutti i film quasi fosse una dittatura dall'alto ad imporlo (e ormai penso sia così), devo dire che sono abbastanza fastidiosi oltre che patetici.
Ma andiamo avanti, nei Power Rangers la cattiva, Rita Repulsa, è famosa per essere comica, divertente, sarcastica, mentre qui (nonostante sia interpretata da una delle mie attrici preferite, la trasformista Elizabeth Banks) sembra più una strega uscita da un film di Sam Raimi, che altro.
Vorrebbe far ridere ma non ci riesce, vorrebbe far paura ma non ci riesce. E' solo ridicola, così come lo sono la maggior parte delle scene in cui la vediamo.
Per non parlare di Goldar, altro unico cattivo (interessante che all'inizio sia fatto di oro fuso, ma poi avrebbe dovuto prendere forma!) insieme a Rita Repulsa, e alle pietre mutanti e stupide, che rimpiazzano i putties (ma sembrano più Pokemon quali Geodude o Graveler).
Zordon da figura paterna e modesta (nonostante il grande potere) è diventato arrogante e marginale.
Per lo meno Alpha è simile sia nel look che nel carattere alla sua controparte originale.


Il cameo di Tommy e Kimberly:
Assieme ai 10 secondi in cui parte il brano "go go Power Rangers", la cosa più bella del film doveva essere il cameo del green/white rangers e della pink ranger, rispettivamente interpretati da Jason David Frank e Amy Jo Johnson, che appaiono solo per una manciata di secondi nel finale del film a scattare foto ed acclamare la vittoria dei power rangers. Che spreco!

Passiamo alla storia:
banale e macchinosa, oltre che piena di buchi narrativi.
Non si capisce nemmeno perchè Jason finisca in quella sorta di riformatorio, mi pare di aver capito che volesse rubare la mascotte di un'altra squadra di football.
I personaggi non sono molto carismatici, anche perchè non riusciamo a conoscerli abbastanza, tutto il film deve perdere troppo tempo a parlare... del niente, e a farli vedere che saltellano qua e là, copiando principalmente lo Spiderman di Raimi (con risultati lontani anni luce), autoironicamente anche citato da uno dei personaggi.
Le azioni che fanno sono rapide e spiegate in modo insufficiente: Kimberly ha mostrato una foto di una sua amica al ragazzo della sua amica per sputtanarla (ma non viene spiegato come, si suppone fosse con un altro ragazzo o a fare qualcosa di brutto), Billy sa dove si trova il cristallo ma non viene spiegato il perchè... Tutto dato per scontato.
L'unico personaggio che risulta un po' più approfondito è Zack, dove almeno vediamo il suo background con la mamma ammalata, e un po' della sua storia personale.
Ma in generale quasi tutti i protagonisti mancano di carisma, specie se paragonati con i primi power rangers, anche se questo è un problema purtroppo molto diffuso a Hollywood, dove troviamo facce sempre più anonime un po' dappertutto (film, serie, ecc...).
Lavoro che avrebbero dovuto utilizzare maggiormente su tutti i personaggi, e non solo per farli parlare del niente e farli vedere saltellare provando i nuovi poteri.
La sceneggiatura è scritta proprio male. I cattivi sono deboli, quasi del tutto assenti, ed è anche questo un lato mancante del film.
I momenti migliori sono il primo quarto di film, e verso la fine quando vengono sconfitti i cattivi, e i ragazzi acquistano fiducia in loro stessi.
Bisogna ammettere che qua e là qualche buon insegnamento viene dato, come quello di accettarsi per quello che si è, e di "fare gruppo" sacrificandosi per gli altri. Qualcosa di positivo c'è ok, ma finisce lì appunto. Tutto il resto è noia.

Design: le armature sono tutte molto simili fra loro, anche troppo (il casco sembra quello del pink ranger replicato più volte con piccole modifiche), e non c'è confronto con le splendide armature del primo film.
Altra cosa, gli zord: sono disegnati in modo confuso, non si capisce nemmeno cosa sono e quali sono, e quando si uniscono in Megazord, sembra di vedere Optimus Prime dei transformers.
Gli effetti speciali sono sicuramente eccellenti, ma un po' di originalità e caratterizzazione in più non avrebbe guastato.


Regia a tratti convincente (molto coinvolgente all'inizio, con un utilizzo frequente ma ben ponderato di riprese in soggettiva con la gopro), a tratti pessima, con inquadrature povere e misere quando dovrebbero essere molto più accattivanti (su tutte, i 5 rangers con la tuta, zero impatto, non basta la musica a sollevarli, l'effetto scenico è pari a quello di cinque cosplayer che salgono su un palco, ripresi con un cellulare) facendo risultare il tutto più come una serie da Netflix o Infinity, e non da cinema.
Tutto il contrario era nel vecchio film dei Power Rangers, che per quanto fosse un sequel (e quindi non un reboot) e per tanto più di facile gestione dal punto di vista narrativo, risultava molto più d'impatto, epico e cinematografico: dalla scelta dei tempi, delle inquadrature, montaggio, azione, ecc... che lo fa apparire come un film da oscar, rispetto a questo, e mi fa tornare la voglia di rivederlo.
Fra l'altro per assurdo al cinema nella locandina di anteprima c'era quella del vecchio film, e non di questo! :-D


Insomma nel complesso il voto che gli do è un 5+, un'occasione mancata.
A tratti si merita anche un 7, ma a tratti sprofonda.
Un film che ha come unico pregi quello di farti tornare la voglia di rivedere i Power Rangers, ma quelli veri!

giovedì 5 gennaio 2017

Recensione: Lion

Ho visto da poco questo film, e ci sono poche parole da spendere: è semplicemente un capolavoro.
Un film emozionante dall'inizio alla fine.
Il film racconta una storia vera, l'incredibile avventura di Saroo, un bambino indiano che cercando il fratello maggiore sale sul terno sbagliato finendo distante da casa sua, nella caotica Calcutta. Ritrovato dalle autorità non riesce a far capire il suo luogo di provenienza e la sua famiglia. Dopo essere finito in un orfanotrofio viene adottato da una coppia australiana. 
Passano gli anni, Saroo studia all'università, e decide utilizzando Google Earth di cercare casa sua, ipotizzando tutti i tragitti dei treni che andavano verso Calcutta...
Questa è a grandi linee la storia di questo splendido film diretto da Garth Davis, esordiente del cinema che al suo attivo aveva soltanto spot pubblicitari e miniserie.
Un esordio col botto quindi, perchè di film così se ne vedono pochi, figuriamoci appunto, da un regista che è alla sua  opera prima. 
Eccellente la scrittura della sceneggiatura, ispirata dal libro autobiografico "La lunga strada per tornare a casa", scritto proprio da Saroo.
La fotografia è di Greig Fraser, che di recente è stato direttore di fotografia di molti film, fra cui ricordiamo Star Wars: Rogue One (che ho recensito qui), di cui si riconosce subito lo stile, molto innovativo e realistico, di cui critico solo il lasciarsi prendere la mano con l'eccessiva sfocatura che utilizza di tanto in tanto (lasciando a fuoco solo il soggetto anche quando non è in primo piano, ma anche per esempio a figura intera, utilizzando ottiche apertissime) ma che è sicuramente uno dei migliori dop degli ultimi tempi.
Fin dall'inizio si resta meravigliati dalle riprese aeree, alcune molto particolari, e che richiamano alla mente google earth, perchè proprio perfettamente verticali sopra i suggestivi paesaggi indiani che si alternano durante i titoli di testa, e che già emozionano ancor prima di iniziare la visione.
Il cast è eccezionale, nessuno escluso, in particolare dal bambino che interpreta Saroo (Sunny Pawar) a Saroo adulto, che non avevo riconosciuto dal trailer per via del nuovo look, ma è niente meno che Dev Patel, il protagonista dello splendido "The Millionare".
Perfetti anche la Kidman e Wenham nel ruolo dei genitori, in particolare lei, dove a parer mio ha aggiunto ai tanti film che ha fatto, una delle migliori interpretazioni, sia per difficoltà del personaggio, sia per come l'ha reso.
Splendide, memorabili e struggenti anche le musiche composte da Volker Bertelmann e Dustin O'Halloran.
Il montaggio è molto particolare, perchè nonostante il film sia lento e con un taglio d'autore, le inquadratura si alternano molto velocemente, in modo da mantenere un ritmo dinamico.

Piccolo spoiler: il finale non è stato girato, ma è stato filmato dalla vera storia.

Il film sta vincendo tantissimi premi in giro per il mondo e mi auguro vincerà uno o più premi Oscar (non spero nella Palma D'oro perchè negli ultimi decenni quando un film vince a Cannes solitamente non è un granchè).



Alla fine del film viene scritto che in India spariscono 80.000 bambini all'anno, un'enormità, come se fosse una strage continua, e sul sito si possono prendere informazioni per dare una mano:
http://lionmovie.com/#charity

Voto: 9